La cantante di origini ghaniane ha pubblicato il suo nuovo EP "Blood Lily", anticipato dal singolo "I Used To Blame Others".
Dopo l'uscita del suo apprezzatissimo EP di debutto "Queen Of Nothing" nel 2020, la cantante di Rotterdam di origini ghaniane Gita Buhari ha pubblicato il suo nuovo EP "Blood Lily", anticipato dal singolo "I Used To Blame Others".
Gita Buhari è un'esploratrice a tutti gli effetti: le sue deliziose miscele di soul, elettronica e qualche tocco di jazz producono uno stile divertente ed eccentrico che spesso si colloca al limite del gioioso. Blood Lily contiene la stessa identità che ha reso popolare con "Mariama" e che ha affinato da allora.
L'EP di sei canzoni è un progetto sorprendentemente coeso, il cui punto di forza è un carattere evidente che traspare dall'introduzione alla traccia finale. Dal punto di vista tematico, Blood Lily esplora le relazioni, l'identità e l'introspezione personale. All'inizio questo mix di argomenti può sembrare molto pesante, ma nel corso del disco vengono trattati con delicatezza. "Intro" inizia con un vortice di synth e graffi, preparando la scena per l'ingresso della voce minacciosa di Buhari, che è una delizia. L'artista si muove tra i diversi suoni e strumenti dell'EP, dominando ogni canzone con il suo tono unico.
"Black Water" è un altro brano piuttosto interessante dell'EP. Il ritornello del brano è quello che spicca di più. I ripetuti richiami di Buhari a "Black water!" sono accolti in sincronia da una bassline martellante e da alcuni fiocchi di synth, che danno un'ulteriore spinta. La title track, tuttavia, è un apice. "Blood Lily" inizia con una nota più cupa, in quanto ci si concentra davvero sui testi, con gran parte degli eccitanti strumenti della prima parte dell'EP eliminati. Le riflessioni sull'amore e sulle relazioni colpiscono più duramente quando Gita Buhari contempla il dilemma se intraprendere una relazione con i suoi lati negativi o rischiare di rimanere da sola. "Non posso darti il mio cuore", canta a un misterioso interesse amoroso, e il motivo è piuttosto semplice: "E se tu volessi di più".
Blood Lily è un disco ricco di colori e vanta la performance vocale di una cantante di talento come Buhari. Nel complesso, si tratta di un solido passo avanti che rafforza l'identità di una giovane artista affascinante.
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