La storia dei tre fratelli Gibb, dalle prime esibizioni in Australia al successo planetario di Saturday Night Fever alla prematura scomparsa di Maurice e Robin. La racconta il documentario in due parti “Bee Gees. In Our Own Time”.
I tre fratelli Gibb, Barry, Maurice e Robin raccontano in prima persona la storia del successo planetario del trio vocale senza nome, che fu battezzato da un disc jockey australiano Bee Gees, giusto per presentarlo al pubblico durante una prima esibizione in radio.
Il documentario parte da quando la famiglia Gibb, a causa delle difficoltà economiche nella Gran Bretagna dei primi anni ’50, decide di affrontare settimane di traversata in nave per cercare fortuna in Australia. Questa comune storia di emigrazione si trasforma nell’incredibile successo di tre ragazzi di talento e creatività straordinari.
Barry, Robin e Maurice diventano molto popolari Down Under, ma, per inseguire il sogno beat che aveva fatto grandi i Beatles, tornano in patria e pubblicano una hit dopo l’altra per più di quarant’anni. La testimonianza di Maurice e Robin, scomparsi il primo nel 2003 e il secondo nel 2012, è quanto di più prezioso, per uno sguardo complessivo e concreto su una generosa carriera artistica.
La prima parte del documentario tratta gli anni dell’emigrazione e del ritorno in Inghilterra, fino all’uscita di Saturday Night Fever, mentre la seconda prende le mosse da quando “il mondo impazzì” per Fever Night e il falsetto di Barry – per dirla con le parole di Maurice – fino alla scomparsa dei due gemelli, che non ha comunque intaccato la popolarità del trio. A impreziosire il racconto, interviste d’archivio, video rari, apparizioni televisive e concerti dal vivo.
In onda questa sera, 30 giugno, alle 23.30 e venerdì 1° luglio alle 23.15 su Rai 5 e anche su Rai Play.
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